Consiglio svizzero dell'architettura
Il Consiglio dell’architettura è stato fondato nel 2008 e si propone come piattaforma di discussione per le scuole svizzere di architettura. Il Consiglio fa da collettore per tutte le università e le scuole universitarie professionali della Svizzera attive nel campo dell’architettura e come associazione di categoria comprende la SIA (Società svizzera degli ingegneri e degli architetti). La SIA rappresenta, in questo contesto, anche gli interessi di altre società e associazioni.
L’obiettivo del Consiglio dell’architettura è quello di armonizzare la formazione degli architetti in Svizzera, di promuovere la ricerca e, in quanto piattaforma comune, di sensibilizzare gli ambienti politici al riconoscimento dell’architettura come disciplina.
I membri del Consiglio dell’architettura svolgono la funzione di rappresentanti delle loro scuole e sono responsabili per i feedback e per le eventuali discussioni necessarie all’interno delle loro istituzioni.
Grazie a un’agenda comune, il presidente e il vice presidente rappresentano gli interessi del Consiglio dell’architettura sia al suo interno che verso l’esterno.
Missione
Il Consiglio dell’architettura mira a promuovere l’insegnamento e la ricerca nel campo dell’architettura, e in particolare
- la creazione di una piattaforma nazionale con visibilità internazionale
- il collocamento dell’insegnamento e della ricerca nelle questioni importanti, in special modo per quanto attiene le valutazioni scientifiche
- la cura delle relazioni negli ambienti politici, economici e con le organizzazioni professionali
Il Consiglio dell’architettura si professa a favore del sistema di formazione duale.
Da solo o in collaborazione con altre organizzazioni, il Consiglio è in grado di prendersi carico di ulteriori servizi a favore delle scuole svizzere di architettura e di garantire una comunicazione efficace con gli organismi europei.
Didattica
Il Consiglio dell’architettura si professa a favore del sistema di formazione duale, composto da due diversi e già consolidati percorsi formativi per accedere alla professione di architetto: uno attraverso il liceo e l’università e l’altro attraverso l’apprendistato di disegnatore edile, la maturità professionale e la scuola universitaria professionale.
Il Consiglio dell'architettura sottolinea la grande autonomia che caratterizza l’ insegnamento e la ricerca presso le università. Nel contempo, in collaborazione con le associazioni di categoria, il Consiglio si pone la sfida di dare visibilità ai profili complementari dei due tipi di scuola universitaria.
Il Consiglio è fautore di una formazione per architetti di alta qualità e dal carattere universale.
Il Consiglio dell’architettura stabilisce delle direttive per garantire la qualità disciplinare attraverso i peer e i peer reviews.
Ricerca
La ricerca nel campo dell'architettura si avvale in larga misura dei metodi di altre discipline, ad esempio della ricerca nell‘ambito delle scienze naturali o in quello delle scienze umane. Questo complica il riconoscimento dell’architettura come disciplina autonoma, fondata su principi riconosciuti e caratterizzata da un'evoluzione teorica e pratica.
Il Consiglio dell’architettura ritiene poco sensato differenziare tra ricerca di base e ricerca applicata, così come assegnare attività di ricerca alle università o alle scuole universitarie professionali. Il Consiglio sostiene l'ampliamento delle attività di ricerca e la collaborazione tra gli istituti.
Il Consiglio dell‘architettura riconosce l’atto costitutivo «EAAE Charter on Architectural Research» come documento orientativo generale per la ricerca in architettura.
Il Consiglio dell’architettura cerca di far fronte all’esigenza di una ricerca specifica, condotta nell’essenza stessa della disciplina, e questo con metodi che si servono della «progettazione e costruzione architettonica», come fonti di nuove cognizioni del sapere («Ricerca attraverso l’architettura» o «Ricerca attraverso il design»).
Il Consiglio dell’architettura, attraverso il prezioso operato dei suoi membri e in collaborazione con altri istituti superiori, organismi nazionali (Commissione per la tecnologia e l’innovazione CTI, Fondo Nazionale Svizzero FNS) e internazionali, s’impegna a definire gli strumenti necessari per convalidare i risultati di ricerca.